Defense Mech

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Oh, mio ​​dio, ti rendi conto di quanto siamo lontani dalla Terra? Ci pensi davvero? È abbastanza per spaventare le viscere di un uomo. Sorreggimi. Fare qualcosa. Dammi sedativi o tienimi la mano o corri a chiamare mamma. Un milione di fredde miglia su. Vedi tutte le stelle tremolanti? Guarda le mie mani tremare. Senti il ​​mio cuore girare come una girandola calda!

Il capitano viene verso di me, un'espressione stordita sul viso piccolo e teso. Mi prende per il braccio, guardandomi negli occhi. Salve, capitano. Sono malato, se è questo che vuoi sapere. Ho il diritto di essere spaventato, guarda tutto quello spazio! In piedi qui un momento fa, ho fissato la Terra così rotonda e coperta di nuvole e addormentata su una stuoia di stelle, e il mio cervello si è sciolto e ha urlato, amico, amico, come hai fatto a finire in un pasticcio come questo, in un razzo un milione di miglia oltre la luna, sparando su Marte con un equipaggio di altri quattordici! Riesco a malapena a stare in piedi, le mie ginocchia, le mie mani, il mio cuore tremano. Tengami su, signore.

Come sono gli isterici? Il capitano sblocca l'audio tra i ponti e parla rapidamente, accigliato, dentro di esso. Spero stia telefonando allo psichiatra. Ho bisogno di qualcosa. Oh, dannazione, dannazione!

Lo psichiatra scende la scala in immacolata uniforme bianco sale e cammina verso di me in sogno. Salve dottore. Sei l'unico per me. Per favore, signore, giri questo dannato razzo e torni a New York. Impazzirò con tutto questo spazio e questa distanza!

Lo psichiatra e le voci del capitano mormorano e si fondono, con qua e là un'enfasi, un cenno della testa, un gesto: